I MIEI LIBRI

 Scrittura     ricerca     esistenza

Il mio nuovo volume di poesia

Sul confine, poesia, Collana Le giraffe, Robin Editore, Torino, dicembre 2024

Dalla Prefazione di Francesco D'Episcopo, docente emerito della Cattedra di Letteratura italiana e Metodologia della critica letteraria dell'Università Federico II di Napoli. 

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Così è la poesia, che accoglie nel suo freddo grembo materno questi due aggettivi ma li riscalda, a volte senza volerlo, con la forza di una parola rigeneratrice di quella realtà, che era sembrata senza voce, senza senso. È a quel punto che il confine si dilata oltre sé stesso e il labirinto dell’esistenza suggerisce una via di scampo, di salvezza, dalle simulazioni che la vita allinea come immobili statue cinesi o come varianti bambole matrioske, nell’immobilità e nella sorpresa di nuove vite, che simulano quella della grande madre.

   La nostra Luciana, scrivendo, vivendo, ha conservato il passionale distacco, che la caratterizza da sempre e che le consente, con sempre maggiore consapevolezza, di specchiarsi in sé stessa, per confermare quel groviglio di sensi e sovrasensi, che dimensiona l’umano divenire, senza mai pervenire a una conclusione definitiva. È, del resto, questo il mistico compito della poesia: quello di lasciare sospeso, di raccolta in raccolta, l’enigma di una cosciente incoscienza, che la parola enfatizza, portandolo all’estremo limite.

   Allora tutto è possibile: nel serio gioco delle allusioni, delle sinestesie, degli azzardi linguistici, che conferiscono a questa poesia un ritmo mai scontato ma sempre da ricontare, come nella conquista di una pietra preziosa, perduta e ritrovata, che non può non essere anche filosofale e mettere in crisi proclamate acquisizioni.

   Basta abbandonarsi all’alternarsi delle onde magnetiche che agiscono dentro di noi e riescono a regalare orizzonti infiniti, inediti e imprevisti, mentre il grande demiurgo è intento ad altre occupazioni. Tocca a noi, donne e uomini, inventarci un destino, magari già scritto, e lasciarci conquistare da noi stessi, da quel mistero che ci sovrasta e che nessuna letteratura scientifica, come per il covid, riuscirà a risolvere per intero.

   Queste sono la scommessa e la sfida di una poesia, che, come il nostro corpo, ancora si cerca, attenta a cogliere ogni finzione, ogni sussulto, capace di rivelare il tesoro nascosto nell’avventura dell’esistere, nell’esplorazione di una foresta incantata, che racchiude insidie, ma anche bellezza e piacere.

   Non resta allora che essere compagni di viaggio di una parola, la quale eroicamente tenta di assecondare vizi e virtù, violando spesso il confine imposto da un convenzionalismo falso e bugiardo.

   Solo allora la poesia può celebrare i suoi effimeri ed episodici trionfi!

Francesco D’Episcopo 


Da Francesco D'Episcopo, L'eresia dell'eros, in Ginestre e libri proibiti. Postfazione alla seconda edizione, 2018

.............."E qui l’autrice ha modo di esprimere il meglio di se stessa, dando piena ragione esemplare    di un titolo, che avrebbe altrimenti rischiato di apparire del tutto ermetico. Da un lato, infatti, ci sono i 'libri proibiti', dall’altro, ma non molto distanti, ci sono le 'ginestre', fiori selvaggi e carnali, che fioriscono dove il seme li porta ed hanno bisogno di poco, quasi di nulla, per sopravvivere, ma di molto, per amare ed essere amate. Le ginestre della Gravina sono i fiori solari della libertà e felicità, che la natura sa regalare a chi l’asseconda nelle sue invocazioni più autentiche e assolute,....." 






Questo libro, a cura di Francesco D'Episcopo e di Giorgio Linguaglossa, disegna, attraverso una selezione di testi poetici e di brani critici, il percorso di ricerca della mia poesia dal 1979 al 2019, come si può evincere dal titolo LUCIANA GRAVINA  Percorsi poetici e pretesti critici.

Tra gli intellettuali e i critici che si sono occupati della mia poesia: Ettore Catalano, Milena D'Alessandro, Luigi De Luca, Carlo Livia, Antonio Lotierzo, Mario Lunetta, Dante Maffia, Rino Malinconico, Gennaro Mercogliano, Valentina Nesi, Stanislao Nievo, Raffaele Nigro, Claudia Valerio Pagan, Saverio Pannunzio, Martina Peloso, Elvy Sessa, Donato Valli, Anna Maria Vanalesti, 




Dalla Prefazione di Francesco d'Episcopo

"Le strade della poesia, che la Gravina ha percorso, rivelano, in tal senso, una miracolosa coerenza e, si direbbe, compattezza, componendo, dal principio, una solida struttura poetica, stranamente o naturalmente, unitaria, quasi un unico canto a più voci, a cui le parole hanno offerto solo gli strumenti per un’affabulazione insistita, perché chiamata a rispecchiare le diverse stagioni di una vita, che mai si appaga di se stessa e che solo nella poesia sembra trovare la sua armoniosa sinfonia." 

Dalla Postfazione di  Giorgio Linguaglossa

" Nella poesia della Gravina, anche e soprattutto in quella della maturità, il quotidiano c’è,  ma come messo in vitro, in un alambicco, vivisezionato e porzionato in versione post-sperimentale, il che rende evidente che il ruolo dell’io è nient'altro che un allestimento lessematico e fonosimbolico. Non la poesia è in crisi ma la crisi è entrata dentro la poesia. Il mondo è andato in frantumi. È andato in frantumi il principio di identità, quella identità che si è poi scoperto essere una contraddizione e una contraffazione e che il soggetto non può che percepire i frantumi di quella presunta identità come altamente contraddittori e conflittuali."



Bisegni, libro d'arte con 32 racconti brevissimi Luciana Gravina e disegni di Silvana Baroni, AltrEdizioni Casa Editrice, 2015, Roma.

Bisegni, libro d'arte                    

Dalla presentazione di Paolo Guzzi                                                                                                           L'adesione totale delle due autrici al proprio esistere, fa sì che il risultato di questo loro lavoro  sia un'opera in cui la tensione è dovuta alla consonanza della concezione della vita e della società........  In questo caso  Bisegni ci dice immediatamente la struttura del testo che si svolge appunto su due piani di segni"  

La tasca di terza di copertina contiene una tavola in pvc estraibile e incorniciabile. 

9 racconti eccentrici, AltrEdizioni, Roma 2017

Nota dell' Editrice, Carmen Petrocelli                                    Ripescati nei meandri di un vecchio mac, questi racconti, scritti tra il 1992 e il 2000, si propongono come eccentrici in quanto credono (loro) di non avere un nucleo unitario attorno a cui vivere. Il realtà sono quasi tutti collegati tra loro da richiami, riferimenti, ammiccamenti con cui si tengono per mano.                   Sono eccentrici, ma per altro modo, cioè per la sperimentalità agìta su livelli diversi. Ad esempio sulla contaminazione dei generi (narrazione saggio filologico) oppure sull'invenzione di situazioni del tutto inverosimili. Ovviamente la narratrice, come sempre accade, presta le sue esperienze ai personaggi, o forse questi personaggi improbabili, calati in situazioni spesso inusuali, per non dire assurde, si prestano all'autrice con complicità e divertissement.                       Ne deriva un blend equilibrato e frizzante, come in certi vini di carattere.

L'infinito Presente, poesia, AltrEdizioni, 2011, Roma dalla Dalla prefazione di Rino Malinconico. 

"È lo stile ormai consolidato dell'autrice, che va accolta come una delle voci più originali e consapevoli del neosperimentalismo poetico, nel solco dell'Avanguardia che ha segnato in maniera estremamente significativa l'ultima produzione letteraria, dal Gruppo 63 al Gruppo 93 fino ai giorni nostri. la voce di Gravina è particolarmente felice nel contraddire linguisticamente ogni regola e ogni convenzione. le parole sono piegate a significazioni inusitate, i neologismi si susseguono in maniera vertiginosa, connotando col suono  e l'evocazione semantica il fluire stringente del verso." Da Rino Malinconico, La faticosa riconciliazione col mondo.


Del senso e del sé, poesia, ArtEuropa Edizioni, 2006, Roma.                                                                                In copertina particolare dell'arazzo medievale La Dame à la Licorne, Parigi.

Antonio Lotierzo da Intorno a Del senso e del sé di Luciana Gravina.

".................Mentre il presente dei nostri vissuti è così dilacerato e morsicato, nelle poesie della Gravina si ritrova un corpo armonizzato con lo spirito, viene resa presente l'armonia dell'universo secondo un condizione mistica che era degli gnostici, prima di Plotino. È da questo crogiuolo di ideologia che la Gravina lascia precipitare la sua versificazione, è lei che, pertanto, risponde alle stesse caratteristiche degli arazzi, perché la poetessa  diventa liocorno, è lei che si specchia con le sue brame, adoperando la vista come senso mirato per trascendere verso Dio, un Dio che è innamoramento e desiderio, più che amore e possesso quieto." 

M'attondo il giorno, poesia, Rossi e Spera Editori, 2003.                                                                            In copertina Orfeo, opera di Vanni Rinaldi.

Mario Lunetta, Presentazione al Caffè Notegen, Roma 2005.

"Luciana Gravina è una tessitrice, e il suo telaio è costituito da una paratassi accentuata. Tutto il suo libro si configura non in momenti staccati, riuniti poi in un assemblaggio volontaristico, ma piuttosto come partitura sistematica, da piccolo poema in cui la scissione dell'io trova un possibile risarcimento nell'ordine della musica e nella carica visiva dei colori." 

E se....., Rossi e Spera Editori, Roma 1986, poesia con prefazione di Francesco D'Episcopo. Copertina e opere interne di Luigi Guerricchio.

Dalla Prefazione di Francesco D'Episcopo.

"Lungo questo tracciato, obbligato o alternativo, il linguaggio acquista una dimensione amorosa (secondo l'alta lezione tecnica e tematica di Roland Barthes e il diario del proprio essere ondeggia tra la costruzione del labirinto e la sua inconscia frantumazione favolistica. Si indovina, alla fine, il senso di una fedele infedeltà verbale, di una permanente provvisorietà esistenziale, elemento talvolta vitale di quella drammatica dialettica giocosa, che qui avanza come antica proposta di una sempre nuova poesia." 


A folle da uno a due, poesia, Edizioni La Scena Illustrata, 1979, Roma, con Ipotesi di lettura in Postfazione di Saverio Pannunzio. 

Da Ipotesi di Lettura di Saverio Pannunzio.                

" La silloge poetica di Luciana Gravina - ventisei testi chiusi da un Commiato  - di distingue e si impone per qualità estetiche e per l'icasticità del linguaggio e dei temi, in un periodo  della storia letteraria in cui l'incessante proliferazione d'esperienze 'poetiche'  non sempre significative e pertinenti s'accompagna ad una grave crisi di identità dell'intellettuale nella società contemporanea."  

La polena, poesia, Edizione Levante, Bari, Sistemi Collana di letteratura e materiali, 1984.                                                         In copertina opera di Mario Marconato. 

Dalla Prefazione di Raffaele Nigro,

"Un'atmosfera tragica e angosciata lega questa serie di frammenti all'esperienza sentimentale e letteraria dei lirici greci. Il vento disperato che spira nella voce di Saffo sembra filtrare nell'espressione poetica di Luciana Gravina, come per richiami di creature solitarie, condannate a guardare la plaga del mondo da isolati pinnacoli, rocce emergenti nelle nebbie di un Ade senza speranze." 

Il segno e dintorni. Percorsi intertestuali.  Supplemento al Bollettino della Biblioteca Provinciale di Matera // Anno VIII / N. 13 // 1987

Indagine critica su alcuni poeti lucani con metodo strutturalista semiologico. In appendice recensioni di pittori e scultori lucani.

Da   Prefazione in forma di lettera di Saverio Pannunzio,  semiologo, Università di Bari.                                          Carissima  Luciana,                                                                                                                                                                      ho letto con vivo interesse i due tuoi saggi dattiloscritti che cortesemente hai voluto mandarmi, "Mia madre passava" di Albino Pierro, e "Percorso intertestuale sulla traccia dell'archetipo della 'patria' in alcuni poeti lucani." Si tratta, a mio avviso, di contributi eccellenti e di grande valore metodologico, redatti con finezza ed eleganza di scrittura critica, ampiamente documentati e assai sollecitanti per ulteriori proficue applicazioni ed indagini.    Sarei perticolarmente lieto di vederli al più presto pubblicati  su riviste letterarie autorevoli e veramente soddisfatto se questa tua chiave di lettura potesse pure applicarsi nella prassi didattica della scuola media superiore  , così carente, purtroppo, di nuovi approcci critici e, prevalentemente, priva ancora di adeguate indagini di tipo strutturale. Il tuo "strutturalismo figurativo" parte dalle unità polisimboliche del testo per  arrivare ai contenuti profondi, ma la tua analisi è bidirezionale, dal momento che comporta uno studio figurativodelle sue potenzialità significative ed uno studio sintagmatico delle relazioni intertestuali di questi elementi, e ciò implica un'interpetrazione che pone in gioco  non solo tutto il testo, come un insieme armonico, ma pure il contesto, con tutti i fattori che vi incidono, ossia, fattori come la tradizione letteraria, la congiuntura sociale e la biografia dell'autore. ...................................................

Interazioni 

Lamento per le twin towers ferite (New York, 11 settembre 2001) 

Testo da M'attondo il giorno, musicato dal M° Vincenzo Borgia, per voce soprano, voce recitante e pianoforte, eseguito da Carmen Petrocelli, soprano, Debora Petrocelli, voce recitante, Hiroko Sato , pianoforte.

Lamento per le Twin Towers ferite (New York, 11 settembre 2001) - YouTube


Interazioni

Libro d'arte di Salvatore Giunta (2020) per il testo Il fiocco in testa, poemetto, edito inFrancesco D'Episcopo e Giorgio Linguaglossa (a cura di) Luciana Gravina Percorsi Poetici e Pretesti Critici, Heybook Editore, Milano, 2019.

 I libri che sono ancora disponibili si possono acquistare presso le librerie on line o direttamente dalla casa editrice.

Parigi, al Marché de la poèsie, con Gina Labriola e Catrice Denies, Place Saint Sulpice, Giugno 2006

 Presentazione di E se... , poesia.  Relatore Dario Bellezza, voce recitante, Nanni Tamma della RAI di Potenza.  Tursi (MT), settembre 1986


Il romanzo Ginestre e libri proibiti è ambientato a Torraca, un borgo del Cilento, nel 1600 ed ha come protagonista un prelato speculare di un personaggio storico, Giovan Giacomo Palamolla, Barone del feudo di Torraca e di Sapri, Vescovo di Martirano, letterato e poeta.

Attorno a questi due personaggi ho costruito figure maschili e femminili, storiche e di invenzione, che si muovono in un intreccio narrativo tra Roma e Torraca. Attraverso incontri particolari, che portano allo svelamento di libri proibiti e in particolare di un misterioso pericoloso manoscritto, a episodi di brigantaggio e di magia e infine a un delitto per stregoneria, essi ci parlano di un percorso di crescita personale e spirituale e di affrancamento dalla soggezione alla Inquisizione e alla Chiesa Cattolica.

È un romanzo storico.                                                                   La sensibilità di un secolo, il 600, schiacciata dalla superstizione e dall'abuso del potere, un'epoca soffocante, ma anche densa di fermenti sotterranei, una Inquisizione perversa e prevaricatrice, il diritto alla lettura dei libri (soprattutto di quelli proibiti) vissuto come colpa, il pensiero divergente punito come delitto, un susseguirsi di fatti e di eventi in cui l'amore e l'odio, la magia, la miseria, la grazia aristocratica, la grettezza, l'acume intellettuale, la vendetta, la vita, la morte, si mescolano con naturalezza, ma anche con audacia eretica.